Villa Spineda Dal Vesco

"Luogo di delizia", essenza in cui il tempo è relativo, "Il Centro Vitale", dove nascono progetti, eventi, incontri….

Villa Spineda Dal Vesco

Ridente, colta, spiritosa e saggia artefice di una raffinata accoglienza, vivace e garbato luogo in cui animare Meeting, conferenze, incontri per diventare un tutt’uno con le piacevoli conversazioni che qui si intrattengono.

Nel parco, nei filari e frutteti riecheggiano le parole della Saffo campestre  Angela Veronese, creando  autentiche esperienze per suggellare i vostri desideri.

CONTATTI & INFORMAZIONI

La Proprietà

“Voglio rivivere  le bellezze della natura, del paesaggio rurale, anche dentro il palazzo, voglio respirare il profumo dei fiori, l’allegria degli uccelli” aveva detto Giacomo Spineda al Bison, passeggiando da una stanza all’altra per studiare il da farsi.

“La sala da ballo dovrà essere come il cuore di un uomo, il centro vitale: grande, spaziosa con un ballatoio per l’orchestra e il soffitto a cupola che dovrà essere completamente affrescato”.

Queste parole risuonano nel pensiero del proprietario Francesco Catrini, che ama questo “luogo” , tra natura e arte dove la storia non finisce ma continua, a tal punto da eleggere il nobile felino Alvise, “Conte”, dunque nella proprietà dimorano il Conte Alvise, il baronetto Merlino dal nobile piumaggio, e altri familiari dalle origini nobilissime…

La cultura ereditata sarà valorizzata attraverso un grande progetto di tutela, di cura del bene architettonico, paesaggistico, ambientale e progetti di arte contemporanea che continueranno il mecenatismo settecentesco.

Il Conte Alvise

Il complesso architettonico

Il complesso è formato da un corpo centrale di tipica architettura neoclassica su cui si innestano ad est ed a ovest due barchesse caratterizzate da tre arcate a tutto sesto che si alternano con una soluzione originale a quattro finestre che conservavano sulla piana del davanzale dei vasi in pietra.

Un’elegante decorazione a marmorino veneziano a riquadri geometrici crea un piacevole gioco di vuoti e di pieni.

Complesso architettonico

Contesto Storico Artistico

Gli Spineda avevano fin dal Seicento dei possedimenti a Breda ed una villa descritta nell’estimo catastale del 1714 come “terra broliva (frutteto) A.P.V. (arativa, prativa, vitata) cinta di siesa (siepe) e parte di muro con un palazzo dominical (casa signorile) et altre fabriche, giardino e suo cortivo”.

Il conte Spineda era delicatissimo di complessione, e per genio passava quasi tutto l’anno in campagna; amava la caccia, i liquori, le opere di Voltaire, e soprattutto i cavalli; anzi questa ultima passione era la sua predominante. Era caratterizzato misantropo, perché fuggiva la società, trovandosi, diceva egli, assai meglio fra i contadini.

Egli aveva sposato, a dispetto del pregiudizio della nobiltà, Elisabetta Milani, morta nel 1842, di famiglia borghese trevigiana, una signora bellissima, ridente, colta, spiritosa e saggia.

Contesto storico